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Colloqui vari.

(Lun-iu). Raccolta di brevi dialoghi sentenziosi di K'ung-K'iu o Confucio. Si tratta di una compilazione intrapresa dai discepoli del filosofo una settantina di anni dopo la sua morte, avvenuta nel 478 a.C. È il primo della serie dei libri classici confuciani ed è, se non forse il più esteso, il più consistente e importante di tutti. In venti brevi capitoli vi è compendiata molta parte della precettistica del confucianesimo, ispirata a quella filosofia a sfondo etico-sociale e a base pratica che caratterizza il moto di riforma che inizia tra l'VIII e il VII sec. nella Cina settentrionale. In un'epoca travagliata dalle guerre, la voce di Confucio si levò a predicare la scrupolosità dei doveri sociali ("In uno Stato ordinato sono una vergogna la povertà e le posizioni umili; in uno Stato non ordinato sono una vergogna le ricchezze e le posizioni elevate"), il rispetto all'autorità costituita, l'osservanza dei riti e delle convenzioni. Al centro dell'etica confuciana sta il concetto dell'amore filiale (l'hiao) che al di fuori della cerchia familiare si prolunga e si dilata in un'aspirazione all'ordine e alla concordia tra gli uomini.